Nell’approccio all’analisi volumetrica, il prezzo è considerato un dato. Diversamente dal volume, che invece viene considerata una importante informazione.
Chi analizza il mercato attraverso i volumi può affermare, oggettivamente, che “E’ il volume che sposta il prezzo”, ovvero che, affinché il prezzo salga, servono capitali in acquisto Bid (compratori) mentre, per una discesa, servono capitali in vendita Ask (venditori) disposti a cedere i propri contratti al prezzo più vantaggioso.
Inizialmente, l’approccio al mercato attraverso i volumi, è quello di analizzare la struttura del mercato. Supportati dalla piattaforma Volcharts, la struttura viene analizzata attraverso le Volume Bars, utilizzando l’indicatore proprietario “APS,” che rappresenta il fondamento del protocollo operativo e misura il grado di concentrazione dei volumi immessi sul mercato. Se l’APS indica una confidenza Long, dovremo escludere operazioni in tendenza contraria (short) e viceversa.
Osservare preventivamente l’indicatore Pressure
Per rafforzare questo tipo di approccio, la fase precedente al trade, richiede l’osservazione preventiva dell’indicatore di pressione (Pressure), che oscilla tra le zone BID e ASK, definendo la maggior propensione del mercato in quel momento. Nel suo oscillare l’indicatore di pressione intercetta anche situazione di eccesso sia in BID che in ASK. Questi eccessi indicano i momenti in cui i grandi speculatori smontano o rimontano le loro posizioni.
Nel dettaglio del protocollo, l’indicatore di pressione assume poi un’importanza fondamentale nelle fasi di validazione dei supporti e delle resistenze, definendo le condizioni di entrata “al volo”.
Sinteticamente, nella fase LONG, la fase di validazione del supporto deve avvenire con un eccesso di pressione, vale a dire che la PRESSURE deve esprimere un evidente stress sul BID. In caso di LONG su un breakout di una resistenza di volume, la rottura deve invece avvenire in condizioni di equilibrio, cioè non in condizioni di stress sul lato dell’ASK.
In assetto SHORT, invece, il processo si configura nel modo seguente: il test di una resistenza “tecnicamente” in grado di incoraggiare una vendita, deve avvenire con uno stress della pressione sul lato dell’ASK, mente il breakdown di un supporto, sarebbe opportuno che avvenisse in condizioni di equilibrio, tale da permettere poi un BOOST, nella fase di allungo al ribasso.
Accumulo e Distribuzione: Due Concetti Fondamentali
Una volta chiarita e individuata la struttura del mercato, è necessario osservarne l’assetto e farsi un’idea preliminare su chi lo domina, tra compratori (buyer) o venditori (seller).
Attraverso il Volume Profile si individuano livelli chiave per iniziare a pianificare la strategia operativa, fissando i livelli di supporto, di resistenza e aree di inefficienza; questi elementi, per non negarne la valenza operativa, dovranno essere riconfermati nei time-frame inferiori e superiori. (Figura 1)

Alla fine della ricognizione, preparatoria al trade, è poi essenziale avere una chiara comprensione della relativa fase di mercato per capirne la struttura, come l’inizio di una tendenza, oltreché la mappatura delle fasi di accumulazione e distribuzione. L’identificazione di queste aree permette di capire se i principali attori di mercato stanno acquistando (accumulazione), determinando un rialzo dello strumento o vendendo le loro posizioni (distribuzione). (Figura 2)


Figura 2 – Fase di accumulazione e distribuzione
L’importanza dei volumi nel breakout
Compresa la struttura del mercato e fissati i livelli di supporto e resistenza, risulta fondamentale verificare la mappatura volumetrica e il loro significato in rapporto alla tendenza in corso. Grande importanza risulterà anche l’osservazione dei minimi e massimi, per capire in anticipo le madalità di attacco.
La rottura dei minimi o dei massimi deve avvenire con una preventiva costruzione di volumi a protezione del movimento. Se la rottura non avviene con dei preventivi addensamenti di volume, la rottura risulterà verosimilmente falsa.
Volumi e Divergenze nell’analisi volumetrica
Il mercato non è sempre sostenuto in direzione long o short con una chiara intenzione autoreferenziale confermata dagli indicatori. Accostando l’andamento dei prezzi con quello degli indicatori, a volte prendono forma delle “divergenze”, in cui prezzo e l’indicazione del volume non seguono la stessa direzione. Questa fase deve essere attenzionata in modo particolare dal trader perché la tendenza di fondo potrebbe radicalmente cambiare, specialmente in un contesto di stress rilevato dall’indicatore di pressione.
La divergenza rialzista si verifica quando l’indicatore di pressione (Pressure) mostra una tendenza al rialzo mentre il prezzo scivola in modo controllato al ribasso; ciò evidenzia un aumento della pressione di acquisto (accumulo). Al contrario, la divergenza ribassista si manifesta quando l’indicatore di pressione scende mentre il prezzo tende ad aumentare, segnalando una maggiore pressione di vendita (distribuzione).(Figura 3)


Figura 3 – Divergenza e Convergenza Prezzo/Volume
Identificati i livelli operativi e le zone di inefficienza volumetrica, è possibile adottare diverse strategie:
- Strategie di Trading Basate sui volumi e l’analisi volumetrica.
- Compravendita di supporti/resistenze (Indicatore di pressione in eccesso):
Questa strategia si basa sull’individuazione di forti livelli di supporti/resistenze e sull’osservazione dell’indicatore della pressure, in situazioni di eccesso dell’indicatore
- Rottura di supporti o resistenze (Indicatore di pressione in equilibrio):
Questa strategia contraria a quella precedentemente illustrata. L’indicatore di pressure deve essere posto in posizione di equilibrio per poter avere una corretta rottura dei supporti/resistenze
- Copertura delle inefficienze:
Si va alla ricerca di aree con pochi contratti scambiati, (principalmente le inefficienze si creano in orari “orfani” del sottostante), oppure per improvvisi boost/drop del mercato. Per inefficienza volumetrica si intendono aree dove sono presenti pochissimi contratti. Questa strategia si caratterizza per il “test del livello”. Nella copertura delle inefficienze di volume è bene attendere preventivamente un test del livello prima di entrare nel mercato, poiché gli algoritmi vanno a testare prima il livello, leggendo 2/3 livelli soprastanti, per poi coprire al secondo tocco il vuoto volumetrico.
- Positioning:
Rispetto alle altre strategie, il trading di posizione si caratterizza per la peculiarità di stare a mercato per diverse sedute, con l’obiettivo di andare a coprire e trarre profitto da inefficienze volumetriche più ampie. L’osservazione del mercato non cambia rispetto alle altre strategie, quello che cambierà saranno i time-frame degli istogrammi e i settaggi degli indicatori.
Oltre alle diverse strategie che si possono adottare attraverso l’analisi volumetrica è bene conoscere anche quelle che vengono utilizzate dalla maggior parte degli algoritmi che ad oggi regolano la quali totalità delle transazioni.
Le strategie “High frequency trading” nell’analisi volumetrica
Con il crescente bisogno di velocità e competitività, negli anni ’80, sono apparse le prime forme di high frequency trading (HFT). Le principali strategie utilizzati dagli HFTs ad oggi sono:
Statistical passive arbitrage: sfrutta temporanee differenze di prezzo per lo stesso asset su mercati diversi. Gli algoritmi acquistano rapidamente l’asset al prezzo più basso su un mercato e lo vendono a uno più alto in un altro. La velocità è cruciale. La co-location, cioè il posizionamento dei server dedicati alle transazioni piazzati vicini ai server dei mercati, aiuta a ridurre i tempi di esecuzione, permettendo di agire in frazioni di secondo e massimizzare il vantaggio “temporale”.
Liquidity Providing Strategy: mira a guadagnare sullo spread BID/ASK, offrendo prezzi di acquisto e vendita, dando al mercato maggiore liquidità, con il vantaggio di uscire quando le condizioni sono sfavorevoli rispetto al market maker.
Ignition Momentum: genera rapidi movimenti di prezzo, induce gli altri operatori a seguire la tendenza creata, traendone profitto. La strategia segue tre fasi: accumulare una posizione, espanderla aggressivamente, causando un movimento di prezzo che altri trader tendono a seguire e, infine, chiudere la posizione per realizzare il profitto, portando ad un’inversione del prezzo. In sintesi: aumento dei volumi in un momento di bassa volatilità, rapido movimento di prezzo con volumi crescenti e ritracciamento con volumi calanti.
Flash trading: rappresenta la strategia più aggressiva utilizzata dagli HFT. Consiste nel visualizzare in anteprima gli ordini degli altri partecipanti e decidere se agire come controparte o lasciare che l’ordine venga inviato ai mercati. Questo vantaggio informativo è reso possibile grazie agli ECN.
Limitazioni dell’Analisi volumetrica
L’analisi quantitativa dei volumi scambiati può offrire un vantaggio competitivo nei mercati finanziari, poiché il volume lascia tracce chiare e oggettive nella struttura del mercato, a differenza di altre forme di analisi più complesse e soggette a interpretazioni. Definita come la “terza dimensione” del trading, l’analisi dei volumi è particolarmente efficace nello scalping e nel trading di posizione, dove la liquidità del mercato permette di cogliere segnali significativi. Tuttavia, il suo limite emerge in mercati poco liquidi, in cui la scarsità di volumi rende meno affidabili i segnali forniti.
A cura di
Giovanni Spina Iaconis
Giuseppe D’Elia
Samuel Greco
Prof. Fabio Piluso – UNICAL – Universtià della Calabria
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