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I Petaflop degli HFT modellano nuovi pascoli da tradare

I Petaflop degli HFT modellano nuovi pascoli da tradare

A Maggio 2010, nel momento in cui ho visto i prezzi del mercato azionario USA crollare, era chiaro che era per colpa di un algo HFT andato male, che ha dato possibilità a tanti di trarre profitto dal violento re-coil seguito alla rottura di un equilibrio volumetrico a cui però non è seguito un processo di aggregazione, con continuazione del movimento. Se non fosse stato un errore, per la caratteristica granulare del volume e per il principio di conservazione dell’energia, avremmo assistito ad un movimento più profondo dopo il primo scarico. Così non è stato.

Gli HFT e il mercato delle materie prime

Il mercato azionario non è l’unico ambito in cui si muovono gli operatori HFT. Trader esperti sono convinti che movimenti violenti di prezzo, spesso inspiegabili, stiano diventando più comuni anche nel mercato delle materie prime, consentendo a coloro che sono abbastanza veloci di incamerare profitto in tempi rapidissimi, proprio mentre i prezzi ritornano verso la normalità da zone di squilibrio, seguendo perfettamente la logica di re-coil osservata sul mercato a termine di indici e bond.
Nei mercati delle materie prime, anch’essi colpiti da una serie di mini flash-crash negli ultimi anni, è ragionevole ritenere che vi sia maggiore afflusso di trader che, con il supporto di adeguate strutture hardware, abbiano affinato e adattato alle commodities le stesse spietate tecniche precedentemente applicate a scambi su altri mercati.
Tuttavia, malgrado le grandi firme di trading in HFT abbiano negoziato per anni su queste basi, è ragionevole ritenere che si stiano applicando nuove strategie non convenzionali, più aggressive e supportate da tecnologie sconosciute anche a trader navigati.

Rapporto tra HFT e mercato delle commodities

Tali negoziazioni ad alta frequenza, poco applicate sul mercato delle commodities, “sparate” sul mercato con migliaia di trade a brevissimo termine, potrebbero raddoppiare dall’attuale 15% del totale, in forza di una inadeguata regolamentazione che si limita per ora ad osservare, come nel caso dell’ Intercontinental Exchange, i picchi di prezzo “non intenzionali”, per non perdere il beneficio della liquidità arrivata su questo particolare mercato e portata in dote dalle aziende operanti in HFT.
Nello stesso tempo però sono proprio i partecipanti al mercato delle commodities, che operano al di fuori dell’HFT, a puntare il dito contro le attività guidate dal computer, riscontrando una serie di movimenti anomali dei prezzi, che vanno dai rapidi impulsi sul prezzo di gas naturale o del cacao, fino agli scatti più profondi e duraturi che scuotono il mercato del petrolio in modo ricorrente, con continue attivazioni di sell-stop, malgrado l’assenza di movimenti di prezzo “aggreganti”.

Gli HFT, i loro Sniffer e l’aggregazione di volume

Movimenti anomali di prezzo che è ragionevole ricondurre all’impiego di nuovi algoritmi introdotti sul mercato delle materie prime, simili a quelli che noi di VOLCHARTS abbiamo visto all’opera sui mercati valutari, programmati per pianificare delle soste su specifici livelli di prezzo con istruzioni “SNIFFER”, cioè con istruzioni in grado di intercettare in anticipo “grumi” di volume nei quali affogare la loro azione. In sintesi, per dettagliare, ogni volta che c’è un evento che fa muovere i prezzi, questi SNIFFER cercano di intercettare in anticipo specifici livelli che, per aggregazione di volume, sono in grado di attrarre i prezzi. Un test probante che può infiammare il mercato in maniera improvvisa, disorientando gli operatori e creando vuoti per movimenti contrari.

I Petaflop degli HFT modellano nuovi pascoli da tradare

La nuova direzione degli HFT e il Petaflop

Quindi l’HFT puro si sta spostando in altri mercati e con tecnologie sulle quali c’è un riserbo assoluto. La velocità raggiunta dalle architetture hardware parla oggi la lingua del PETAFLOP, cioè l’unità di misura della computazione matematica che viaggia a velocità siderali per modellazioni complesse.
Il supercomputer di ENI che viaggia a 54 Petaflop al secondo, esegue 54 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo.

Conclusione su: i Petaflop degli HFT modellano nuovi pascoli da tradare

E’ ragionevole ritenere che simili prestazioni, con la discesa in campo di queste tecnologie, vengano raggiunte anche sui mercati finanziari, specialmente quelli meno liquidi, derivati più sottili, come i sintetici ad esempio. Mercati emergenti. Obbligazioni e derivati over-the-counter, come i tassi swap, prodotti strutturati. Mercati dove la fornitura di liquidità è essenziale per ridurre le asimmetrie informative su ordini e transazioni, ma che se ben modellati come azione da adottare, possono produrre ritorni di estremo interesse. Arrivare prima degli altri sull’onda dei PETAFLOP è essenziale. Solo così si trada l’invisibile.